Racconti di famiglia e saperi tramandati:
I Vuillermoz


Al MAV – Museo dell’Artigianato Valdostano di tradizione è attualmente visitabile  l’esposizione “Racconti di famiglia e saperi tramandati: i Vuillermoz” dedicata alle produzioni di una grande famiglia di artigiani della nostra regione.
Questa esposizione si inserisce in un progetto allestitivo più grande, denominato “Famiglie Artigiane”, volto a valorizzare la storica capacità di tramandare all’interno del nucleo familiare.
La pratica artigianale, le conoscenze delle tecniche e dei materiali sono spesso una “tradizione di famiglia” poiché quest’ultima è il luogo primario di apprendimento e di lavoro degli artigiani. Jules Brocherel, grande conoscitore dell’arte popolare valdostana, parla addirittura di “specialissime piccole industrie famigliari” che fanno dell’artigianato una forma di sostentamento.  Nel mondo artigianale la famiglia, oltre a garantire attraverso il mestiere la qualità della produzione, ne garantisce la provenienza da una precisa zona del territorio valdostano. Ogni cognome è legato ad una area ben definita e ne emerge così un’interessante carta geografica della produzione artigianale valdostana legata alle famiglie.
La scelta di quest’anno è ricaduta sulle famiglie Vuillermoz e Brunodet, entrambe originarie della Valtournenche, con due esposizioni consequenziali.
La prima esposizione, dedicata ai Vuillermoz racconterà l’artigianato come sapere di famiglia che dagli anni ’30 ad oggi è passato di generazione in generazione: Vittorio, Giulio, Luciano e Franco. I Vuillermoz sono una famiglia di grandi artigiani, abili sia nelle produzioni di attrezzi agricoli sia nelle torniture, ma che dimostrano le loro grandi qualità nella creazione di splendide opere scultoree. Il padre Victor lavorava con dedizione realizzando manufatti quali attrezzi agricoli, torniture e sculture raffiguranti il mondo agro-pastorale che lo circondava. I due figli: Luciano, il più anziano, era un grande tornitore, capace di realizzare opere di pregiata qualità e finemente decorate e splendide posaterie; Giulio abilissimo scultore rappresenta ancora oggi il legame con la tradizione seguendo gli insegnamenti impartiti dal padre sia nella scelta del legno e nell’essicazione dello stesso, sia nelle modalità e metodologie di lavorazione. Giulio racconta di un sapere ordinario e consueto. Produce preziose e finissime sculture, solo in legno di acero, raccolto vicino a casa, di cesellata lavorazione e grande maestria. Opere che narrano del villaggio, dei ricordi e del mondo sacro. Infine ultimi, in linea cronologica, abbiamo Franco e Vittorio, figli di Luciano, il primo scultore che ama interpretare in maniera astratta forme e figure che affiorano dalle radici e il secondo di formazione falegname.
Quattro artigiani che hanno saputo fare della loro abilità manuale una tradizione di famiglia dando vita ad un’arte raffinata che ha attraversato un intero secolo.

L’esposizione è visitabile dal 14 aprile al 3 novembre 2019 dal martedì alla domenica negli orari di apertura del Museo. L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto del museo (intero 5,00 €, ridotto 3,00 €).
 

 
 





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